Per piacere, per curiosità, per benessere o per divertimento, qualunque sia la motivazione, il turismo attira perché dà soddisfazione all’innato desiderio di novità che anima l’uomo.

Il turismo presuppone il viaggio, più o meno impegnativo, da un posto ad un altro e, alla destinazione c’è chi accoglie, chi ospita e chi cura ogni aspetto, affinché il soggiorno sia confortevole. In questo intervallo c’è chi si occupa dell’intrattenimento, della cura dei luoghi e della logistica. In altre parole, un gran numero di persone si attiva per far sentire a casa chiunque faccia loro visita.

La passione, la dedizione, l’altruismo e lo spirito di accoglienza di ogni operatore sono fondamentali per un risultato ottimale. La mancanza di queste prerogative comporta un turismo mercanteggiante, privo di calore umano e senza alcun fascino.

Il turismo, se concepito in modo virtuoso, incentiva la cura e la valorizzazione dell’ambiente, delle opere d’arte, dell’artigianato locale e quindi della cultura autoctona, diventando uno strumento di crescita e rigenerazione per la comunità. Attraverso il turismo le popolazioni possono conoscersi e apprezzarsi, hanno l’opportunità di scambiare i propri usi e costumi e imparare l’una dall’altra, integrandosi senza perdere la propria autenticità.

Grazie alla rosa variegata di ruoli che offre, il turismo diventa un volano di sviluppo nella vita produttiva per individui di ogni estrazione sociale e lavorativa. Dai ruoli più umili sino a quelli manageriali o ad alta specializzazione, il turismo coinvolge e potenzialmente gratifica chiunque. È un settore fortemente trasversale e prezioso, che deve essere considerato, non solo per le ricadute economiche immediate, bensì per le molteplici implicazioni sistemiche e sociali.

Le politiche economiche ed il pressing finanziario non hanno risparmiato il settore turistico.

Le esigenze di budget hanno imposto ottimizzazioni e razionalizzazioni tanto nelle strutture d’accoglienza quanto nella gestione del personale e dei servizi in genere. La qualità ha dovuto cedere il passo alla quantità, e la passione all’efficienza. L’ambiente naturale è percepito come risorsa da sfruttare, anziché come patrimonio da valorizzare e difendere, e i padroni di casa sono diventati servi di un sistema perverso di sfruttamento. Gli stessi ospiti hanno perso in godimento, perché non trovano più un ambiente rilassato, bensì una macchina di produzione volta a propinare servizi in cambio di denaro.

Il turismo non è questo, è ben altra cosa! L’uomo può e deve ambire a ripercorrere la strada della libertà di viaggiare, conoscere, interagire e accogliere senza dover rispondere a meri interessi di mercato.

La riconquista del turismo passa da un nuovo paradigma economico. L’uomo e la sua energia vanno nuovamente posti al centro. Cosa ne sarebbe di un albergo senza personale gentile e professionale? Di un ristorante con un cuoco svogliato? Di una montagna senza sentieri? La natura già di suo offre grandi opportunità per lo sviluppo del settore, l’uomo ci mette del suo per arricchirla. Tutto ciò deve essere svincolato da logiche di profitto.

Qui subentra il Sistema Economico Sovrano, attraverso il quale si stravolge la logica, da quella del profitto a quella del benessere diffuso, sottraendo il controllo del settore alle multinazionali dello sfruttamento delle risorse naturali e umane, e riconsegnando ai legittimi destinatari la gestione delle attività.

Il SES permette tutto ciò attraverso il nuovo paradigma economico, dove la creazione del valore non dipende da terzi, ma è di stretta responsabilità di ciascun operatore turistico, in una condizione collaborativa, scevra da condizionamenti e forzature. Ciò consente la rinascita del settore e dell’intera società.

In questo contesto, chiunque può apportare il proprio contributo volontario, sapendo che ogni azione profusa corrisponde a una auto-remunerazione. Una spiaggia da pulire, un giardino da riordinare, un’area giochi da costruire sono tutte iniziative che apportano valore alla comunità e incentivano il desiderio di utilizzazione.

Senza preoccupazioni e vincoli economici l’essere umano può finalmente accedere alla propria creatività, alla voglia di realizzare ciò che sente dal profondo del suo cuore.

L’ambiente sarà rispettato e tantissimi si attiveranno per ripristinarlo, laddove necessario, e a mantenerlo in salute. Tutto ciò senza più l’obbligo di un permesso o di un finanziamento, perché siamo uomini e donne liberi di prenderci cura di madre terra, impedendo il depauperamento delle sue meravigliose risorse.

Questa è una evoluzione culturale, che vede nel SES lo strumento e nella buona volontà l’espressione per risvegliare le coscienze.