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Sistema Economico Sovrano

Lo Sport rappresenta una delle forme di espressione più rilevanti dei valori umani e di fondamentale importanza nell’instaurazione dei rapporti interpersonali.

Altruismo, coesione, aiuto reciproco, sacrificio sono solo alcune forme di espressione che si manifestano nell’individuo attraverso la pratica dello sport. Ma non solo! lo sport è anche gioco, svago, divertimento, volersi bene, ma soprattutto stare bene. Lo sport produce benessere fisico, mentale ed emozionale. Molti studi lo hanno ampiamente dimostrato.

I benefici sul corpo sono molteplici, lo sport mantiene il corpo in forma, riduce il rischio di obesità, migliora l’attività cardiocircolatoria, rinforza i tessuti muscolari, riduce la pressione arteriosa, migliora il metabolismo, aiuta la rigenerazione delle cellule cerebrali, migliora l’attività respiratoria, rinforza le ossa, riduce i livelli di colesterolo, rafforza il sistema immunitario.

Lo sport migliora l’umore, ha un’azione calmante sul sistema nervoso, riduce l’ansia e lo stress sottraendo lo spazio ai cattivi pensieri e malumori, libera la mente e aiuta la concentrazione, stimola la creatività, agevola i rapporti amichevoli, insegna il lavoro di squadra, incentiva la disciplina, aiuta a superare i propri limiti.

È possibile descrivere lo sport anche da un punto di vista etico, perché lo sport è divertimento. Al di là dell’agonismo, attraverso il gioco, si possono incontrare nuovi amici e migliorare la propria vita sociale. Inoltre, si impara il rispetto per gli avversari. Nello sport risultiamo essere tutti compagni di avventura. Chi ama lo sport sa vincere senza umiliare gli avversari, ma sa anche perdere senza abbattersi. Lo sport permette all’individuo di migliorarsi, di crescere quando supera i propri limiti. Grazie allo sport si incontrano persone che provengono da tutti i Paesi, facilitando l’integrazione razziale e la partecipazione comunitaria. Nello sport si è tutti alla pari, non ci sono discriminazioni per differenze di sesso, religione, cultura, abilità, provenienza sociale e disponibilità economiche.

Fare sport è la miglior medicina. Fa bene al corpo, alla mente e allo spirito!

Però, come purtroppo avviene in ogni settore, anche nello sport sono subentrate dinamiche finanziarie in grado di distruggerne l’essenza. Sono stati pubblicizzati modelli da seguire con la creazione di beniamini pressoché irraggiungibili, è stata esasperata la competizione volta alla prevaricazione sull’avversario, gli affari hanno preso il sopravvento e lo sport, quello vero, è caduto in secondo piano.

L’ansia da prestazione ha insidiato gli animi di professionisti e amatori, tanto da alimentare mercati enormi di integratori e sostanze dopanti. Il piacere di muoversi, di eccellere e di sviluppare arte con lo sport sono stati subordinati ad interessi finanziari pressanti. Il meccanismo è sempre lo stesso! il denaro e le effimere soddisfazioni umane sono esaltate e il bello lentamente svanisce. Il processo, però, può essere interrotto ed invertito.

Lo sport è dell’uomo e tale deve restare, non può e non deve essere uno strumento affaristico. Affinché ciò sia possibile si devono far saltare tutti i vincoli finanziari che, ad oggi, lo imbrigliano.

Gli ingredienti principali per dar vita a realtà sportive sono sostanzialmente due, infrastrutture e tempo dedicato. Le infrastrutture saranno realizzate dalla comunità stessa e resteranno sue per sempre. Nessuna realtà sportiva dovrà rispondere a logiche finanziarie, bensì dedicarsi alla semplice gestione dell’attività stessa.

Il tempo dedicato da allenatori, istruttori, personal trainer ed accompagnatori non rappresenterà più una voce di spesa, bensì una risorsa individuale e collettiva. Ognuno di loro potrà contabilizzare sul proprio portafoglio le ore investite, e chi ne beneficerà non sarà chiamato a dover elargire alcun compenso detratto dal proprio conto.

Tutti potranno avere accesso alle attività sportive, gratuitamente, senza preoccuparsi del budget, perché gli insegnanti si ricompensano autonomamente.

Il Sistema Economico Sovrano mette l’uomo e la sua energia al centro dello sport e propone il DIN come valore di scambio funzionale nelle attività, non quale fine ultimo a cui tendere. La sua applicazione nello sport può dare impulso ad un fiorente sviluppo di un mondo parallelo a quello esistente.

Lo sport agonistico avrà atleti più liberi, perché non vincolati a sponsor e relativi compensi societari. Ognuno provvederà a remunerarsi per la prestazione svolta e, quando sarà giunta l’età di abbandono dell’agonismo, sarà facile per loro reinventarsi nel mondo sportivo per l’inesistenza di assunzioni, basterà decidere cosa fare e farlo.

Una moltitudine di persone potrà accedere allo sport senza spese e tante altre potranno dedicarsi all’insegnamento perché dovranno solo preoccuparsi di accreditarsi le proprie ore d’attività. Laddove occorreranno nuove infrastrutture si realizzeranno senza vincoli di budget e lungaggini burocratiche.

Lo sport richiama spesso il gioco e tale deve restare. Non possiamo permettere al sistema il controllo di un settore tanto ricco di energia, di emozioni, di passione e di vita che accompagna l’uomo sin dai primi anni di vita.

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